principalmente dalle miniere di piombo che da tempo immemorabile vi sono sfruttate. Settanta chilometri di gallerie (una lunghezza poco minore di quella che abbiamo percorso noi per venire da Udine) traforano in ogni senso e a vari livelli la montagna e passano anche in profondità, sotto il paese e sotto il lago, per mandare perfino un ramo a sboccare nella valle del-F Isonzo, a Bretto. Per questa via nascosta ed insidiosa durante la guerra passavano i soldati austriaci, evitando il passo del Predìl battuto dai nostri cannoni. In quelle gallerie oggi ferve il lavoro pacifico di conto o cento lavoratori, corrono trenini elettrici o carrelli trascinati dagli operai, si preparano e scoppiano mine, si frammentano col piccono i materiali più grossi, si fa anche una prima cèrnita (scelta) del materiale. Il resto del lavoro si farà poi alla luce del sole. Attualmente h Cave del Predìl vi sono due stabilimenti per la lavorazione di questo minerale, uno dei quali è di proprietà dello Stato. Continuiamo per la bellissima strada della pittoresca vallata, passando qualche ridente paesetto, finché sbocchiamo nella conca di Tarvisio, importante nodo stradale-ferroviario. Infatti Tarvisio è posto all’incrocio delle vie di comunicazione tra le valli del Fella (passo di Camporosso) e dell’ Isonzo (passo del Predii), della Drava (Austria) e della Sava (Jugoslavia). La più antica ed importante di queste vie, praticate fin dai tempi romani, è appunto quella che conduce dall’ Italia in Austria per il passo di Camporosso o di Tarvisio, congiungendo il Friuli con la Carinzia (Villaco). Questa e lo altre vie suindicate hanno sempre avuto una notevole importanza militare, e, nelle azioni di guerra napoleoniche, P occupazione del nodo stradalo di Tarvisio