— 143 — Pulvin di zenàr — al emple il granàr. Tante pozzale di zenàr — tante ploe di avril. Se zenàr nol zènare e febràr nol fèbrere — marz mal al fâs e mal al pense. Dio nus uardi di un bon zenàr — par podé jemplà il granàr. Il soreli al va in jet in veladôn compagnât da grand nui in prucission ; cun gravitât ur dà la buine gnot, e ur dis che spietin fin domàn ’es vot. Zorutti. DALLE SACRE SCRITTURE L’ adorazione dei Magi. Nato Gesù in Betlemme di Giudea, a tempo di Erode re. ecco i Savi d’ Oriente vennero in Gerusalemme, dicendo : — Dov’ è il nato re dei giudei ? Che abbian visto la stella sua nell’Oriente, e siam venuti a inchinarci a lui. — Or ciò udendo, Erode il re si turbò, e tutta Gerusalemme con esso. E, adunando tutti i primi sacerdoti e scribi del popolo, richiese ad essi dove fosse per nascere il Cristo. Ed essi gli dissero : — In Betlemme di Giudea. Chè così scritto è dal Profeta : « E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei già la minima tra i capi di Giuda : chè di te uscirà il Duce il quale pascerà il popolo mio, Israele ». — Allora Erode di nascosto chiamati i Savi, accettò da essi il tempo della stella apparsa ; e, inviatili a Betlemme, disse: