— 189 — (mai maggio, e mai negazione). Marz — mene la code pai bearz. Quan’ che la òdule ’e va in cil (di primevere), — il l>an di sorc al sa di mil (perchè fra il raccolto vecchio e il nuovo, è il tempo della maggior carestia). Consolinsi, la zisile, — passe il mar e torne in vile. Zorutti. Agricoltór avàr noi fo mai ric. La Quaresima. La quaresima è il periodo del digiuno, destinato a purificare lo spirito e a prepararlo alla solennità pasquale. Come dice il nome, dovrebbe durare 40 giorni e ricorda il corrispondente digiuno di Gesù Cristo nel deserto. Ma dal mercoledì delle Ceneri, suo inizio, alla domenica di Pasqua, corrono di fatto 46 giorni. La Bibbia dice : « TI vero digiuno è la fuga del peccato, 1’ amore verso Dio, lo zelo nella preghiera, le lagrime del pentimento, le opere di misericordia ». Una cucina di castello friulano verso la fine del ’700. La cucina di Fratta era un vasto locale di un indefinito numero di lati molto diversi in grandezza, il quale s’alzava verso il cielo come una cupola, e si sprofondava dentro terra più d’una voragine ; oscuro, anzi nero d’ una fuliggine secolare, sulla quale splendevano, come tanti occhioni diabolici, i fondi delle cazzeruole, delle leccarde e delle guastade appese ai loro chiodi ; ingombro per tutti i sensi da enormi credenze, da armadi colossali, da tavole sterminate ; e solcato in ogni ora del giorno e della notte da una quantità incognita di