— 51 — La scuola nel Friuli. « ICn 'rate lietamente, o fanciulli : qui s’insegna, non si tormenta*. Hiktko Giordani. Andare a scuola non è soltanto un vostro dovere, ma anche un vostro diritto ; dovrebbe essere anzi — e sarà di certo — la vostra gioia. Ci sono dei ragazzi che percorrono ogni giorno miglia e miglia di strada per andarci. Ce ne sono altri che non possono, durante il giorno, godere di questa fortuna, perchè devono attendere a faticosi lavori, e vanno alle scuole serali, abbreviando le ore del sonno. Altri, infine, rinunziano al riposo e allo svago della domenica, per frequentare le così dette scuole festive. Tutti questi bravi figliuoli e queste brave bambine dimostrano di apprezzare da sè l’utilità immensa del-Pistruzione: immensa, perchè un uomo è veramente uomo solo quando ha un* istruzione conveniente al posto che occupa nella società. Si ; per quanto umile sia questo posto, senza saper leggere e scrivere non si può far nulla veramente bene. * • • Questi analfabeti sono la vergogna e la piaga delle nazioni, perchè P ignoranza è sorella della miseria e del delitto. Al contrario i paesi più ricchi, più stimati e più forti sono quelli dove tutti i cittadini sanno leggero e scrivere, perchè chi più sa produce di più e meglio, non soltanto per sè, ma anche per gli altri. Ecco per quale ragione lo Stato obbliga i genitori a mandare a scuola i propri figliuoli dal 6° fino al 14° anno di età ; ecco perchè in ogni parte d’ Italia — e anche nel Friuli — sono numerosissime le scuole e i maestri, guidati e sorvegliati da Direttori e da Ispettori.