— 54 — non è punì leggenda quanto si racconta di alcuni che facevano testamento prima di partire. Oggi invece (pici percorso, che misura 170 kin., si compio in 4 ore di treno dove si st.i comodamente seduti e senza preoccupazioni di sorta. Si fa anche con piccola spesa, almeno per chi, come noi, è solito viaggiare in terza classe. Ar.cho i vagoni di terza classe hanno i finestrini che ci permettono di guardar fuori; anzi, venendo da Venezia, è bene che ci mettiamo dal lato di sinistra del treno, perchè le cose più belle e meglio in vista sono proprio da quella parte. Siamo partiti da Venezia col treno delle cinque del mattino; e un po’ per la luce scarsa, un po’ per gli occhi ancora assonnati per la levataccia, ci siamo appena accorti d’essere passati per la stazione di Treviso. Abbiamo dato uno sguardo fuggevole al Piave, quando il rumore del treno ci ha avvertito che eravamo su di un ponte di ferro ; ma abbiamo proprio aperto gli occhi a Conegliano, che ci si è presentato allo sguardo come un luogo veramente incantato. Invero non si poteva meglio presentare questo pac«o, così appoggiato al colle e fra tanto bel verde. Ho sentito da un compagno di viaggio che vi è un celebre Istituto Superiore di Enologia, il che vorrebbe dire che ci s’insegna a fabbricare il vino. Non capisco però del tutto come mai si sia istituita una simile scuola dove il vino, particolarmente quello bianco, si sa fare ottimamente anche da chi non è stato a scuola, e chi sa da quanto tempo; tanto è vero che il mio nonno ripeteva spesso : sogliole fritte t r»n di Cone-gliano, come so fossero le due maggiori ghiottonerie del mondo. Conegli.mo è nella provincia di Treviso; la prossima stazione sarà Sacile, nella provincia del Friuli.