irono, e in soli tre giorni ridussero a mulattiera il sen-; icro ohe risaliva 1’ ultimo tratto della valle, il Alostiz Scala di Nevea, per renderò possibile il passaggio delle ruppe e delle bestie da soma. La stessa strada servì }*<>i nel 1813 alle stosse truppe italiane in ritirato. Ncl-ultima guerra (1915-18) se ne fece una magnifica strada ■ love oggi corrono rapide le automobili, che però non ■aggiungono Nevea, perchè la natura del terreno franoso nell’ ultimo tratto, a serpentina, la espone ai danni tifile alluvioni. Giù, ad oriente, si scende per la valletto del Ilio 'lei Logo al lago di Ita ibi. ila chi voglia veramente penetrare nel segreto dell’ alto montagna e godersi un mondo nuovo, dove, di qui, raggiungere l’orlo dell’altipiano rocciosa che si stende sotto i ghiacciai del Canin, e vi proverà impressioni non immaginabili da chi non cono--ce P alto montagna. Nevea fu sempre mèta preferito dagli alpinisti friulani che trovano là un ricovero funzionante da piccolo albergo di montagna. Questo modesta sella alpina assume l’importanza di grande spartiacque europeo. Infatti il rio di Raccolana per il Fella ed il Ta-gUamento va all’Adriatico, mentre il rio del Lago, per la Gailitz che tocca Tarvisio, alla Zegiia, alla Drava, al Danubio e al Mar Nero. 11 versante del Rio del Lago è più ricco di bosco e ha di fronte U passo del Predii, superato dalla magnifica strada che da Tarvisio per Bretto scende nella valle dell’ Isonzo. Scendiamo verso il lago. Camminiamo lungo la sponda sinistra, altra ver Maino i miseri avanzi di un forte austriaco distrutto dalla guerra, e raggiungiamo la grande strada dei Predìl, fino al villaggio di Cave del Predii, lindo e chiaro, con qualche bell’ alberghetto, paese che trae le sue risorse