INTER SCORPIONES ET MONACOS tuglia, come attratto dalla colonna del fiato di Gerolamo che dorme, russando col rumore d’un mantice frusto, si stacca dagli altri, strisciando rapido giù per l’arco irregolare della caverna e, freddo come una lista di ghiaccio, taglia in due il petto del dormente. Brr !... Si desta, borbotta e si mette a camminare sotto le stelle che a mille a mille gli splendono sul capo. Ma, c’era alla Calcide chi era destinato a dargli noie ben maggiori di quelle che potean venirgli dagli scorpioni che gli strisciavan di notte su la pancia. L’Oriente è sempre stato la terra di tutte le più sottili controversie religiose. «Non v era crocicchio, dove non si discutesse sulle cose più incomprensibili. Il banchiere, a cui tu ricorrevi per danaro, ti parlava con calore del ((generato» e dell’«ingenerato» ; il fornaio, invece di dirti il prezzo del pane, ti dichiarava che il Padre è più grande del Figliolo ; e se chiedevi un bagno, il bagnino veniva fuori a dirti non so che cosa intorno al Verbo» (1). (I) S. Gregorio di Nazianzo, Oraiio de deitate Fili 113 8*