VERSO TREVIRI Ma potevano esistere maestri più grandi di Vittorino e di Donato? Da uomo cui non difettano i sesterzi e che conosce bene la non facile arte del viaggiare, s’è compilato il suo bravo ruolino di viaggio, segnandovi su il numero delle tappe, col nome della famiglia o dell’albergo presso dei quali, insieme a Bonoso che l’accompagna, prenderà alloggio e vitto. Niente marce forzate. Viaggiava da giovane intelligente, che vuole trarre partito da tutto, per arricchire la sua bellissima cultura. Si ferma lungamente ad Autun e a Bordeaux, dove, con le lezioni di quei dottissimi maestri, gusta spesso qualche coppa di quel vino, che anche oggi è celebre nel mondo. La ciotola di fave e la brocca dell’acqua Dio glie le serba in fresco per domani. Ma, già oggi, in fondo alle tazze del Bordeaux c’è qualche cosa che non si fa pigiando i grappoli dell’uva. — Quid? — Uso a controllarsi, assiste, da qualche tempo, all’affiorare incerto di certi sentimenti, lievemente colorati di disgusto e di melanco- 70