A ROMA Treviri dagli imperatori Valentiniano, Valente e Graziano, metteva gli studenti della capitale sotto un particolare controllo della polizia. Col «foglio di via», firmato dal governatore della sua provincia, alla mano, Gerolamo si presentò al magister census, dichiarò le sue generalità, il curriculum che intendeva intraprendere, declinò il nome della famiglia presso la quale si sarebbe installato e v’aggiunse quello della via. L’«officiale del censimento» scrisse tutto su la «vacchetta» bimestrale ; squadrò da capo a fondo la nuova recluta di Minerva e, in base al decreto di cui sopra, l’ammonì di non affigliarsi a società sospette, di non frequentare perverse compagnie, di non assistere, con immoderata frequenza, agli spettacoli del circo, di non prender parte a gozzoviglie e di tenere in pubblico una condotta del tutto irreprensibile. Le sanzioni eran pronte per qualunque contravventore: una gragnola di vergate e il foglio di via per Stridone. Quando quell altro ebbe finito di scodel- 48