INNO AL DESERTO tue, affrescato di mille scene diverse, vivo di echi immortali. La Bibbia del Signore, i sacri poeti, i fantasmi e le voci che salgon dalla strada. E, al piano nobile, Dio, padrone del castello... Non era dunque solo. Son soli quelli che son vuoti. Scelse la grotta meno umida, perchè i libri non gli facesser la muffa e cominciò ad assaporare il fascino proprio delle immense solitudini. Per certe anime, il deserto è più fascinoso del cielo e più incantevole del mare. Forse che anche le stelle e le vele distraggono? Il fascino del deserto è fatto d’immensità e di silenzio. Fascino religioso. Par che l’immenso vi taccia per fartisi sentire. Dio prese a parlargli con voce nuova e con tale dolcezza da incantargli il cuore. Non era andato là per farsi arrostire dal sole, nè per contare, pancia aH’aria, le stelle. L’avean guidato a quelle grotte il pensiero di Dio e quello della salvezza, da raggiungersi attraverso le rinunzie proprie d’un grande penitente. Un sacco per veste, la terra nuda per let 103