IL TRAMONTO DI RUFINO Tonde che paion fatte per cullar chi è stanco e il riso delle melagrane dai denti rossi come il sangue del martirio che porti serrato nel cuore. Un amico gli scrive, invitandolo a tradurre le ultime cose d’Origene, e lui risponde così: «Avete fatto bene, caro Donato, a ricordarmi di raccogliere per voi tutto ciò che Adaman-zio ha scritto su la Legge e di apprestarne una traduzione latina, per i nostri compatrioti. La promessa mi sta viva in mezzo al cuore, ma non ho avuto tempo di realizzarla. Troppe burrasche ! Come si può pensare a scrivere sotto i colpi del nemico, mentre vi bruciano sotto gli occhi campagne e città ; e s e fuggitivi pei mari ; e neppure l’esilio vi mette al sicuro la vita? Ecco là Reggio che continua paurosamente a bruciare...». «Tuttavia, nelle notti meno minacciate dal nemico, lavoro». «Di tutto ciò che Mosè ha scritto sulla Legge, mi resta a trovare solo un paio d’omelie, che, con la grazia di Dio e l’aiuto dei miei occhi, un giorno riuscirò a scovare». «Pregate insieme il Signore che ci assista; 269