ritorio, essendo giunto in Venezia parimenti l'a.v­ viso, che si avvicini alla Dalmazia un COIlpO di 11 mila soldati austriaci con l'intenzione di oc­ cupare anche quella Provincia ... il Governo Prov­ visorio di Venezia ha incaricato il di lui Amba­ sciatore di presentare a Vostra Eminenza l'unita Promemoria, onde render questa Corte informata di un tale avvenimento, e nel tempo stesso pa­ lesare la sua sorpresa per una direzione così inattesa della Corte di Vienna, verso di cui la Repubblica di Venezia non ha mancato di ma­ nifestare in ogni tempo i più delicati riguardi. La buona corrispondenza che felicemente SU8. siate tra la Santa Sede e la Repubblica, l'inte­ resse che ogni Potenza Italiana deve aVere nella conservazione del proprio commercio col Le­ vante, e nella protezione dell' Adriatico finora di­ feso dalle Squadre Venete, concede una giusta fidrucia che vorrà anche questa Corte contribuire coi suoi buoni offici presso S. M. l'Imperatore, acciò siano le cose rimeille nello stato primi­ tivo. .. » (1). Il Governo Pontificio non si commosse sover­chiamente alla preghiera del Veneto Ambascia­tore. Non era difficile cosa, in quel tempo, valu­tare chi fosse il più forte: nè se mancava fierezza alla Repubblica moribonda avevan coraggio e dignità italica quei Papi che cercavano un difen­sore del loro trono e di tutto il vecchio regime, .bigottiti e spauriti dalle raffiche dei tempi nuovi. (I) Bibiotea Vittorio Emanuele, Roma. Ms. volume l", N. 156. -215