LA PARTENZA DI RUFINO Quando la nuova del révirement del patriarca di Alessandria, e la lieta notizia del ritiro dell’interdetto da parte di Giovanni giunsero a Besanduc, l’abate di quel monastero dovette ordinare che s’accendessero i fuochi della gioia. — Alla Grotta? — Il canto del Te Deum e una coppa di vino eccezionale. Finalmente ! La più contenta era Paola, la quale, ormai vecchia, parve rifiorire, come uno di quei ceppi annosi che, vicini a morire, sotto uno scroscio improvviso di pioggia si destano e riprendono di bel nuovo a verzicare... Quante preghiere s’eran fatte al monastero per quella pace vittoriosa ! Eran tutti un po’ disfatti, ma felici, quando venne non so chi ad annunziare che Rufino stava per lasciare l’Oliveta. La notizia fu accolta con la massima sorpresa. — Se ne va? — Se ne va... 237