LA VASCA DELLA GRAZIA alto, recitò il suo «Credo» davanti al popolo fedele. Poi scese l’ombra della sera a incappucciare i sette colli ; l’onda del Tevere si fece bruna bruna e nella Basilica di San Giovanni cominciò la gran vigilia. La folla dei candidati ondeggiava come u-na marea. Eran più di mille ma non avean che un volto solo: il volto della folla, fatto di luce e di pallore ; il volto estatico e ingenuo di quel grande emotivo che è il popolo, nelle ore più grandi e solenni della fede. Sulla folla dei candidati passavano a ondate lente lente i canti della liturgia battesimale, seguiti dal commento ancor più lento e più grave di Liberio. Frattanto il cielo cominciò a illuminarsi di quella luce color latte un poco diluito, che è la luce dell’alba e i battezzandi mossero in colonna verso il battistero. Deposero le vesti e, teso il braccio verso l’Occidente, rinunciarono a Satana per tutta la vita ; poi, come pugili prossimi alla lotta, furon unti con olio benedetto e, dispostisi a gruppi, atteser d’essere chiamati. Quando suonò il suo nome, Gerolamo a- 62