L’ULTIMO FENDENTE no pagine d’una potenza scarnificatrice e di una passione che ti si comunica e ti fa partecipe dei fremiti di chi, furibondo, le vergò e scrisse. «Rufino è un uomo senza lealtà. Ha falsificato, sforbiciandolo, Origene, ed ha presentato lui come un seguace dell’eretico, mentre sapeva quanto l’avesse avversato e combattuto in Palestina». Dopo di che, la sua umanità si incendia, l’anima sua s’arroventa e la penna scrive: «Hai scritto la tua ultima lettera per mettermi il bavaglio». «Ecchè? Abbaiano i cani a difesa dei loro padroni e vorresti che io non gridassi per difendere Cristo?» ((La verità di Dio nè si prescrive, nè si fa tacere». «Vuoi che io taccia? Non accusare. Deponi la spada ed io deporrò lo scudo». «Morire, potrò; ma cedere, mai». ((Una sola fede sia in noi e la pace sarà fatta d’incanto». La pace ! Il suo desiderio gli gonfia il cuore e il suo troppo tardare gli vela l’anima e la voce di profonda melanconia. «Mio malgrado, ho cozzato così duramen- 259