NEL NOME DI ORIGENE Gerolamo non era uno di quei crepuscolari che, se cominciano a piangere, non la fìniscon più. No. Un tuono. Un acquazzone. Basta. Così, chiusa la dolorosa parentesi, che gli si era aperta sotto il tetto del monastero, con la scoperta della tresca di Sabiniano, riprese la vita serena di un dì. Ma la prima pace, odorante di fieno, sciamante di memorie e scandita a colpi di falcetto, era vicina a sparire per sempre... — Per colpa di chi? — Di un vecchio amico di Aquileia. — Gelosia? Brochet (1) pensa, su la traccia di Lagran-ge (2), che Rufino avesse visto di ma-l’occhio l’approdo del «nostro)), certo che il nuovo monastero della Grotta avrebbe oscurato il convento che egli avea fondato al Monte degli Olivi. Il che non è davvero fuori della sfera delle cose che si dicono possibili. (1) Saint Jerome etc. Paris 1906, chap. III. (2) Sainte Paule, chap. XVII. 225 13*