PAROLE AL LETTORE Il suo staffile faceva levar le berze su le spalle grasse dei concubinari e dei simoniaci, come la «scudata» di Dante su le terga dei dannati del XVIII dell’Inferno. Sembrava Cristo quando, adunate a mazzo non so quante funi, le facea sibilar come serpi intorno alla testa di chi profanava il tempio di Suo Padre (1). Che bello I Ma ecco Leon Bloy venire a dirci che, simpatia di Montalembert e di De Maistre, esisteva un «grande del Signore» ancora più ru-pesco e battagliero del terribile cardinale di Ravenna. — Chi? — Gerolamo di Dalmazia, leone della polemica cristiana. Non ci avrebbero tenuto nemmeno le catene e scappammo a casa sua per vederlo. La casa di Gerolamo è la sua biblioteca : foresta sonante dei suoi ruggiti immortali, fervida officina del suo diuturno lavoro. Ci accolse, a dir la Verità, molto bruscamente, eppur ci attrasse come attraggon sem- (I) Giov. Il, 12-22. 13