UN LIBERTINO ALLA GROTTA «nostro», seminando contro di lui le più volgari e inverosimili calunnie. — Che fare ? — Portare i due sventurati a penitenza e mettere il proprio nome al sicuro da quei luridi attacchi. Impugnò la penna e vennero fuori pagine che paiono ancora oggi inzuppate di pianto e scandite a suono di singulti. Conosciamo solo un grido che, per la bellezza del suo impeto e la caldezza della sua passione, sia degno d’essere citato accanto a quello di Gerolamo. Anch’esso è ripercosso dal secolo IV e partì dal petto di Ambrogio, davanti ad una vergine, diventata anch’essa preda del «demonio meridiano». Ma torniamo a Gerolamo : «Dicono che sei un celebre stupratore di angeli e che violasti un mezzo esercito di coniugate. Soggiungono, poi, che, impuro e ghiottone, trascorri la vita, passando da lupanare a lupanare» . «Queste cose appaiono certo assai gravi, ma che cosa sono mai in confronto di quelle che sto per raccontare?». 210