IN GROPPA AI DROMEDARI una tendata di monaci e per il suo spirito, assetato di luce, era più interessante di qualunque piramide del mondo. I Faraoni eran morti e Didimo era un grande vivo. Conoscitore della Bibbia a menadito, teologo geniale e anima di poeta, l’alessandrino era uno di quei grandi ciechi che ci vedono. — Hai mai visto e sentito parlare un cieco? I ciechi, spesso, son gente che par diversa dalla nostra. Hanno una voce che par di velluto ; un pensiero che sembra impastato di musica e di luce e son così perchè hanno l’anima raccolta in sè stessa e il cuore tutto pervaso di quella sana e dolce melanconia che par fatta apposta per aprire, senza far rumore, l’anima di chi l’ascolta. Didimo fece a Gerolamo una di quelle impressioni che, ricevute una volta, non si cancellano mai più. Gli parve più grande di Apollinare di Laodicea e più suggestivo di Gregorio di Nazianzo. 187