L’ULTIMO FENDENTE La lettera, che non dovea veder la luce, era la IX Sinfonia di tutte le calunnie che avevano fino a quel giorno amareggiato il cuore e l’anima di Gerolamo. Rufino vi appare preso dalla libidine di umiliare il suo avversario. Volgare e cattivo. Due sono i capi d’accusa cui Gerolamo controbatte con particolare passione : 1). l’asserito furto del manoscritto del Perì A rchón ; 2). il «perchè» della sua partenza da Roma. Rieccoli, dunque, di fronte. Da tutte le terre dell’impero e della Chiesa, come da altrettanti balconi, il mondo assiste al furibondo torneo. S’odon, con lo scricchiolar dell’ossa, le apostrofi, i gemiti, il respiro affannoso dei due grandi lottatori. Dall’Africa tende l’orecchio sant’Agosti-no e dalla Dalmazia Cromazio di Aquileia, così paurosamente impressionati dalla violenza dell’urto, che pregano Gerolamo perchè voglia ritirarsi dall’arena. Sarebbe lieto di accontentarli, ma non gli è possibile farlo. Il suo ritiro non sarebbe for- 257 17*