LA MORTE DEL LEONE Quale fortuna, poter arrivare al traguardo intatti e luminosi come il bibliofilo di Concordia ! Invece, no. Sotto il peso di settantadue anni Gerolamo ebbe come un improvviso collasso di energie. Ma era un grande volitivo. Duro di fronte agli uomini, lo era anche davanti a quella carne che, ormai stravecchia, gli pesava addosso come un mantello su le spalle di un mendicante incamminato al sepolcro. Era un fascio d’ossa mezzo scompaginate e faceva pensare a quel vecchio Paolo, tutto pelle, di cui aveva narrato un giorno così icasticamente la vita. A muoversi, scricchiolava. Ma sapeva che 10 ((spirito» può ridurre a docile e ilare strumento anche una carne putrefatta e verminosa come quella del paziente di Idumea Punta i pugni scarniti sul letto; trattiene 11 respiro ormai fioco; si solleva e scende faticosamente. 287