potere dei Turchi, imbarbarite le coste dell' Africa mediterranea, dell'Asia minore, della Grecia, dell'Albania, aperte le nuove vie oceaniche con le Americhe e con le Indie, la 80ridezza costiera dell'Italia divisa cominciò a dileguare, e alcune terre <leI Mezzogiorno piombarono in una penosa a.curità di destino, che soltanto a<lesso comincia ad essere rischiarata dalla luce dei tempi nuovi. 
Allora Taranto fu un povero boTgo adunato eopra un' isola angusta e guardato sul fianco da una Rocca lperonata tra le cui salde mura s' eser­citava la tirannia pil1 odiosa. I suoi abitanti si nutrirono di frutti di mare accompagnati da poco pane: ebbero la malaria, le pestilenze, la care­ltia. Tutti i segni dell'antico splendore sparvero frantumati e cancellati inesorabilmente da in­consapevoli mani. Neeeuno pronunziò pil1 il suo nome e l' avviò alle sue porte: raramente qual­che naviglio vagabondo riparava nella sua Rada. cacciato dalla tempesta. 
Ma vi son luoghi a cui la natura ha imposto una missione che sopravvive a qualunque vi­cenda: e Taranto è tra eui. Poteano ben mo­rire i luoi figli. decimati dalle epidemie e dane guerriglie. poteano crollare i suoi edifici più il­lustri. le sue mura turrite. i suoi moli monu­mentali. Restavano sempre la lua Rada e il suo Mar Piccolo. restava la sua positura superba in fondo al eeeuro golfo che respira verso l'E e verso la ·ria e l'Etto, restava l'importanza strate2Ìca enorme Clel suo chiuso rifuo: bue navale impareggiabile per la grande guerra a'l­talia. 
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