UN CELEBRE CONGEDO Insieme al culto per Origene s era sviluppata nello spirito del «nostro» la più sconfinata ammirazione per Gregorio. Ma, dopo le sassate dell’Anastasi e lo scacco che gli avea inflitto il Concilio del 381, dove la maggioranza di quei 150 «padri», «cinguettando come gazze» aveva scelto a vescovo di Antiochia Flaviano, buttando a mare Paolino, candidato di Roma e del suo cuore, Gregorio aveva deciso di abbandonare Costantinopoli. E una bella domenica tutta sole, s’aggancia il pluviale sul petto, gli drizzano sul capo la mitra, impugna nervosamente il pastorale, sale in cattedra e si congeda dal popolo che s’accalca in Santa Sofia, con questo commoventissimo saluto. «Addio, chiesa dell’Anastasi ; trofeo della nostra vittoria comune, nuova Silo, ove riposò l’arca, da quarant’anni errabonda in mezzo al deserto. Celebre tempio della nostra recente conquista, che ora Cristo riempie di innumere 130