AL CORNO D’ORO rente al testo, da potersi dire strettamente letterale; mentre nella seconda Eusebio è rifatto liberamente attraverso Aurelio Vittore, Eutropio e Svetonio. Dai vicennali di Costantino, poi, alla morte di Costante, l’autore della Cronaca è Gerolamo. Egli è il più parziale dei raccontatori e mai la storia è stata tanto crocefìssa dalla passione come in quelle pagine. Melezio, Basilio Magno, Cirillo di Gerusalemme e Pietro d’Ales-sandria avrebbero potuto trascinarlo davanti al tribunale, sotto la veste del diffamatore. Ma ne sarebbe uscito certamente assolto, perchè il patrono avrebbe, senza fatica, potuto dimostrare la perfetta buona fede del suo terribile cliente. Turbato e distratto dai barbari debaccan-tibus in terra nostra (1), si fermò all’anno di grazia 378. Quella traduzione rappresentava il primo grande servizio reso da lui alla Chiesa e alla cultura. All’Anastasi, i rappresentanti dei vari partiti, propagini dell’infausto scisma antiocheno, si guardavano sempre più in cagnesco e (1) Fine della Cronaca Eusebt. 125