FOLGORI SUL TETTO
contro una macchina infernale e, incapaci di prenderlo di petto, tentarono finirlo con Tarma vile della calunnia, fucinata alla macchia, mormorata sotto i tetti e ripetuta in sordina ai crocicchi delle vie...
  —	Donne?
  —	Già.
   Ma egli non appartiene al novero di chi, colpito alle spalle o in faccia, non sa fare altro che tacere, piangere e intiSichire nell’avvi-limento. No, cala la visiera e contrattacca : «o vipere sibilanti nell’ombra, non crediate di impressionarmi coi vostri verdetti, perchè temo solo il grande giudizio di Dio».
   Ma le «vipere» continuavano a sibilare e schizzavano veleno...
  —	Orbilio?
   —	Zia Castorina, con la sua faccia di beghina scandalizzata, sbuffava, e Lupicino sorrideva...
   Intanto il pensiero della salvezza, nell’ore più profonde e più sole, gli afferrava l’anima sempre più trappisticamente.
   «Che non esista luogo dove vive eterno l’amore?»
   —	Il deserto.
   —	Investì un’ultima volta i suoi calunniatori e si dispose alla partenza.
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