IL TRAMONTO DI RUFINO che egli porta aperte su la carne dell’anima, tuttavia sanguinante. Paolino ha per lui tutti i riguardi, dovuti ad un uomo di grande ingegno, curvo sotto il peso d’una clamorosa sconfitta, che lo ha terribilmente umiliato davanti alla Chiesa e al mondo. — Ricordi la condanna del Sinodo romano del 400 e l’editto di Arcadio e di Onorio dello stesso anno? Il poeta-vescovo di Nola, quasi ad alleggerire il cuore dell’amico, che s’era fatto di silice e palpitava male, gli scriveva con lodevole frequenza. ((La tua lettera è scesa sulla mia anima come la rugiada scende a rinfrescare il campo, non più irrigato dal ruscello cui sono venute a mancare le piogge. Ma se ti dico il piacere che m’ha dato il tuo «biglietto», devo anche dirti la pena che mi viene dal saperti angustiato da tante e così gravi preoccupazioni». —- Quali? — La guerra che continuava implacata contro di lui e il timore che non gli fosse dato 267