PLASMATORE DI ANIME Si esaltano e occorre moderarle, perchè vogliono andare anche oltre i picchi ad esse segnati dal loro ruvido maestro. L’Aventino era un nido di aquile! Ma qual’era la forza gioiosa che tuffava quelle aquile verso i freschi e nitidi cieli di Dio? Giacché il sacrificio valeva soltanto a slacciarle da questa piccola terra. Oltre il pensiero della Morte e dell’inferno, la grande leva era l’amore. Gerolamo appiccava il divin fuoco ai lembi di quelle grandi anime e diventavano ’.in rogo. Le incendiava con Cristo. Meditazione sul Cristo morto e comunione col Cristo vivo. Non sappiamo che cosa direbbe di certi «direttori» che pensano scaldare i loro discepoli a certi focherelli di paglia. Non fuoco di paglia. Fuoco di rovere. E il rovere era Cristo. Miracolo ! Quelle donne si veston di sacco, mangiano ceci e sostituiscono il vecchio Falerno, un giorno preso dentro tazze d’oro, con l’acqua fresca bevuta in tazze di terracotta. Sono tutte beate e, quando parlan di Dio, le loro pupille s’accendono e le loro bocche 155