UN CELEBRE CONGEDO folla; borgata d’Jebus, da noi convertita in una Gerusalemme, addio... Vescovi santi, che mi foste modelli nella lotta ; cattedra pontificale, trono invidiato e pieno di pericoli ; ministri di Cristo e popolo fedele, addio. Addio, dolci salmodie, caste vergini, donne pudiche, schiere d’orfani e folle di poveri, con gli occhi alzati verso di me... Addio, voi che amavate i miei discorsi e vi pigiavate dentro i cancelli di questa tribuna; addio, stenografi, che, con rapidi stili, furtivamente raccoglieste le mie parole... Addio, re della terra; addio servi e cortigiani dei re. Piaudite, levate al cielo il nuovo oratore, che la voce che vi dava sui nervi sta per morire per sempre... Ma, addio, specialmente a voi, angeli tutelari di questa chiesa, che proteggeste la mia casa e proteggerete il mio esiglio... Addio, figli, custodite il sacro deposito e ricordatevi che io fui lapidato per voi)). — Gerolamo? — Fremeva, confuso in mezzo alla folla, e se non investì il gruppo dei responsabili delle dimissioni di Gregorio, fu per non mancare 131