IL REVISORE DELL’ITALA prese difficili si esaltano e gioiscono. Così Gerolamo. Il quale, all’invito di Damaso, rispose: «Tu m’obblighi a trar fuori dall’ìtala un’opera novella. Fatica pia, ma assai pericolosa, o papa. Qual uomo dotto o ignorante, infatti, prendendo la Bibbia nelle mani e vedendo mutata la lezione ch’era solito recitare, non mi griderà sacrilego e falsario, fino al segno da correggere il libro del Signore?» «Ma io mi tengo al sicuro da simile canea. Non sei forse tu, o pontefice, che mi hai comandato la nobile impresa?» «I codici dell7fa/a non sono concordi tra loro e anche le lingue maligne dicono che là dove c’è contrasto non può essere la verità». ((Per raggiungere la quale comandano di confrontare i codici e di stare con la maggioranza. Ubbie ! La verità non si fa coi plebisciti. Nel nostro caso la via per raggiungerla è una sola : confrontare V Itala col testo greco dei Settanta, da cui VItala deriva» (1). Ma la versione alessandrina, ordinata da Tolomeo duecento anni av. Cristo, aveva cinque secoli di tradizione manoscritta ed era an- (I) Epist. ad Damasum. 139