NEL NOME DI ORIGENE Pieno di straripante ammirazione per Epifanio, fremeva di sdegno per il vescovo di Gerusalemme e per Rufino che, balenando- lo con le sue pupille di brace, pareva dirgli: domani ce la Vedremo tu ed io. Raggiunto Besanduc, Epifanio non temette di umiliare l’aureola dei suoi capelli bianchi ai piedi di Giovanni, pregandolo di voler sconfessare davanti alla Palestina e al mondo gli errori che aveva fino allora professato. Ma, avendo il vescovo di Gerusalemme risposto con un rifiuto, partiva dal monastero di Besanduc un corriere, latore di una lettera di Epifanio, che invitava l’abate della Grotta e i suoi a tagliare qualunque relazione religiosa con Giovanni, maestro di imperdonabili errori. Gerolamo obbediva, e s’appressava a quel duello che doveva consegnarlo alla storia come uno dei più grandi polemisti della Chiesa... 231