AL CORNO D'ORO
te la presenza di un grande personaggio: Gregorio di Nazianzo.
   Ammiratore pazzo d’Origene, anima largamente venata di un romanticismo che faceva più umana e attaccaticcia la sua santità ; letterato di prim’ordine, cultore dell’amicizia fino alla passione, era fatto a posta per prendere l’anima del «nostro».
   Lo avvinse a sè, e finì di innamorarlo di quella Bibbia che era ormai la sua passione e che doveva gettarlo su le vie della immortalità.
   Il	tempestoso Concilio di Costantinopoli radunato per porre termine allo scisma antiocheno (381), lo metteva a contatto col Nisseno celebre ormai in tutto l’Oriente per la sua profonda cultura, come per la sua splendente santità. Gregorio facevagli omaggio del suo trattato contro Eunomio, mentre Anfiloco, vescovo d’Iconio, gli regalava il suo libro su lo Spirito Santo, eco di quelle dispute trinitarie che, invece di affievolirsi col passar del tempo, parevan farsi più violente e più feroci.
   Ma Costantinopoli deve essere specialmente benedetta, perchè là tradusse la celebre Cronaca di Eusebio.
   La prima parte della traduzione è così ade-
124