FOLGORI SUL TETTO Gerolamo si trovava bene ad Aquileia, nonostante il carattere che questa avea di città un poco rumorosa e dissipata. Chiusa dentro la cinta delle sue mura, era capoluogo della decima regio, quartiere invernale delle legioni, centro di rifornimento per l’esercito del Danubio e per la flotta dell’alto Adriatico. Quindi, commercianti, soldati, marinai: frastuono. Ma gli spiriti potenti e ricchi san far dell’anima quel «castello dalle molte dimore» di cui discorre, grande santa e scrittrice pittoresca, Teresa di Cepeda. E si astraggono. La vita di Gerolamo si svolgeva attiva e serena, come un cielo senza bioccolo di nube. Ma un giorno, il corriere di Stridone gli recò una nuova brutta e fosca come la faccia d’un temporale. Sua sorella avea preso a civettare e parea decisa a far la Maddalena. Piombò a Stridone con la velocità del fui mine e la investì con la violenza della «bora», quando squassa una paranza in mezzo al ma- 85