strusse la vecchia Siponto, Re Manfredi disegnò egli stesso i piani d'una città nuova che volle fosse costruita a due chilometri dalle rovine tra giche, sulI'istessa riva di mare. E per due anni furono adunati (( fuochi)) e alzate dimore se­condo la volontà dello Svevo. Alla fine del se­condo anno Ruggero d'Anglona. vescovo sipon­tino entrò processionalmente co' suoi diaconi e coi suoi crociferi a consacrare il luogo, a cui fu posto il nome del suo fondatore. E nemmeno Manfredonia era compiuta nè com­piuto era il grande castello che dovea difenderla dagli assalti d'oltre mare, quandO il figliuol di Costanza cadde a Benevento trascinando nel san­gue le 80rti della sua razza. Ecco allora l'Angiò divo lo e rapace: e l'architetto maestro Giordano da monte Sant'Angelo circonda, per suo coman­dO, la città di forti muraglie e conduce a termine la massiccia rocca. La quale fu con tanta saldezza levata che non valsero a trame rasnone i furi­bondi assalti del maresciallo Lautrec che vana­mente vi lanciò contro le sue fanterie famose. Sventuratamente ne trassero ragione i turchi nel 1620. e la smantellarono. mentre la città tutta ardeva e si sgretolava nelle vampe. E la lell­penda racconta che gli infedeli predarono tra le donne e i tesori una QTanae campana che Re Manfredi avea fatto fondere perche la sua voce di bronzo chiama se all'armi il contado. quando il pericolo incombeva sulla lerra. PredaTono la campana. iorì -raccontano i v chi marinai. e gli adolescenti ascoltano. at­toniti li occhi e I e la I1lÌaero 80 ra -