con i calzoni blu sollevare il lastricato e picconare il massiccio terreno per una conduttura d’acqua o di gas. Com’è triste il piccone e la vanga nel terreno battuto della città ! Si lavora senza che nessuno vi possa seminare. Kcco il casamento arido. Otto classi, venti parallele. Qua dentro ho passato nove anni della mia vita. Una buona ragazza, di carne incitante e 1111 giovane alto e forte, qualche volta triste. Essi si sposeranno fra ott’anni. Essi stanno seduti su un largo sofà, tenendosi strette le mani e godendo dei loro caldi corpi. La mamma vuol assai bene alla figliola, ed è un po’ seccata dei lunghi anni e della serietà del giovane. Sarà contenta quando si sposeranno, se il giovane non porterà via la figliola e staranno insieme, allegri e senza tormenti. La zia corre, alzando e calando con la sua gamba zoppa, a preparare l’arrosto per la nipote bella che le promette un bacio. La zia è contenta, che essa faccia come vuole il giovane, non vada ai balli, vada poco al teatro, legga qualche libro. Egli è Unnico che la difenda contro la cognata, e la zia gode che l’idee di lui siano opposte a quelle della cognata. 11 babbo, a tavola, si sbottona il gilè e additando con la mano grossa e unta la sovrabbondanza delle vivande dice soddisfatto: — Se moro mi, i mii 110 i ga de magnar. Egli è contento d’aver sulle spalle un peso seni [ire più grave, e brontola sempre perchè i suoi capiscano com’egli sappia lavorar bene.