I DUE IMPERATORI PER IA GUERRA ALLA SERBIA 165 essere della partita: I) per i suoi doveri di alleata; II) perchè si tratta dell’esistenza della Germania stessa. Berchtold: — Ma i tedeschi ci chiederanno che cosa succederà dopo la guerra. Conrad: — Allora dica che noi stessi non lo sappiamo ». *#» Partito Guglielmo per la crociera nelle acque del Nord, il 6 luglio l'ambasciatore austriaco a Berlino e il conte Hoyos avevano un lungo colloquio con Bethmann Ilollweg e col sottosegretario di Stato. « Per ciò che riguarda i nostri rapporti con la Serbia — telegrafava il conte Szogyény al conte Berchtold dando relazione ili questa conferenza — il governo tedesco considera che spetta a noi giudicare quello che bisogna fare per regolare questi rapporti: noi possiamo a tale effetto — qualunque possa essere la nostra decisione — contare con certezza che la Germania, come alleata ed amica della Monarchia, si terrà dietro ad essa. Nel corso ulteriore della conversazione io ho compreso che il Cancelliere deH'Impero, come il suo angusto sovrano, considera un'azione immediata da parte nostra contro la Serbia come la soluzione migliore e più radicale delle nostre difficoltà nei Balcani. Dal punto di vista internazionale egli considera il momento attuale come più favorevole che un momento più ritardato; egli approva interamente che noi non informiamo preliminarmente nè l'Italia nè la Romania d'un’azione eventuale contro la Serbia. Invece l’Italia deve ricevere fin d’ora conoscenza, da parte del governo tedesco e del nostro governo, della nostra inten-