«oMun i u cuuuu nivnmn coNTito i.'italia 37 uri novemlirr 1912 a Springe, possa aver detto — roiiu- oi è raccontato — all'arciduca ereditario: ■ Pranzi, fai troppo rumore con la mia sciabola ! • Nello t»t«**«o |»erio«lo. c nelle settimane seguenti, l'arciduca ereditario aveva dichiarato che «lalla Serbia non voleva avere nemmeno un prugn«» e nemmenii un agnello ». Ed att'opposizionc di Con* rad contro il richiamo dei riservisti dalla Bonnia aveva ribattuto con l’argomento che un futuro imperatore «loveva tener conto anche delle esigenze economiche dei suoi sudditi. In principio del 1913 Berchtold, parlando col capti dello *tat«> maggiore, aveva dichiarato che sarebbe stato più facile persua«lere alla guerra Francesco Giuseppe che non l’arciduca ereditario. Il Glaise-Horstenau riconosce che l'arciduca ereditario acconsenti all'invio dell'ultimatum al Mon-tenegro per la questione di Scutari, ma aggiunge che ben sapeva che l'astuto re del Montenegro non ai sarebbe lasciato trascinare in una guerra. Qui si potrebbe osservare all'acuto biografo dell'arciduca. che pur essendo esatti, in linea generale. i suoi riferimenti, le sue interpretazioni appaiono talora — come in questo raso — viziate «lai preconcetto di una tesi. Oh non era forse re Nicola di Montenegro ben più legato da vincoli famigliali alla casa imperiale russa di quanto non I«» fosse re Pietro? Un conflitto col Montencgr«» non era, alla stessa stregua di un conflitto con la Serbia, atto a determinare quell'intervento russo che l'arciduca ereditario voleva evitare? La stampa, l’opinione pubblica, i circoli politici russi non si erano forse icctti di minacciosa indignazione contro la richiesta austriaca? Tutti sapevano che la guerra col Montenegro avrebbe significato la guerra con la Russia, perchè se il Montenegro avesse re-