26« LUCIANO MAGRINI leanza ». Ma in quest’occasione erano sorte una serie di questioni complesse, tanto di carattere politico che di carattere strategico. « Conformemente alla costituzione, il governo, per dichiarare la guerra, ha bisogno di una legge del parlamento, la convocazione del quale richiede almeno due giorni. Benché Poincaré non dubiti del voto di questa legge, egli preferirebbe evitare le discussioni pubbliche suH’applicazionc del trattato di alleanza. Perciò, ed anche per delle considerazioni relative principalmente allTnghilterra, sarebbe preferibile che la dichiarazione di guerra non venisse dalla Francia, ma dalla Germania. Inoltre conviene avere presente che oggi non è che il primo giorno della mobilitazione francese e che è più vantaggioso per i due alleati che la Francia non cominci le operazioni militari che quando la sua mobilitazione sarà più sviluppata. D’altronde Poincaré fece rilevare clic la Germania non attenderebbe la dichiarazione di guerra della Francia e che, senza darle il tempo di terminare la sua mobilitazione, l’attaccherebbe ». L’ordine di mobilitazione francese venne firmato nel corso del Consiglio dei ministri che ebbe luogo il 1° agosto. Il generale Joffre, capo di stato maggiore generale, aveva inviata una nota, nella quale diceva: «Se il governo tarda a dar l’ordine di mobilitazione generale, mi è impossibile continuare ad assumere la responsabilità schiacciante delle alte funzioni di cui sono stato investito ». Il generale Joffre, che si trovava alJ'EIiseo, introdotto nella sala del consiglio dei ministri rinnovava le sue sollecitazioni. L’ordine di mobilitazione veniva firmato. Alle 15,30 del pomeriggio, il ministro della guerra Messimy consegnava il documento al generale E-