I DUE IMPERATORI PER LA GUERRA ALLA SERBIA 159 S. M. : L’imperatore tedesco è in viaggio per il nord. In ogni modo dobbiamo attendere la sua risposta. « Avevo l’impressione che S. M. non era certa della Germania e per questo esitava a prendere una decisione. « Mentre fino a questo momento l'udienza aveva avuto un corso liscio, l’animo dell'imperatore si alterò quando parlai della necessità di assicurarci contro ulteriori attentati serbi contro la monarchia mediante il diritto statario (specie di stato d’assedio; solo i poteri rimangono in mano alle autorità civili) e quando gli feci notare che cose simili a quelle accadute in Bosnia potevano accadere anche in altre parti della monarchia, tanto contro persone e contro comandi quanto contro opere pubbliche, come ponti, ecc. S. M. : — Ma tutto ciò (l'applicazione del diritto statario) non può avvenire che in caso di mobi-litazione. Io: — Allora è troppo tardi. S. M.: — No; ciò è impossibile. Io: — Eppure non resta altro da fare. S. M. : — Ma io non lo faccio. Io: — Come comanda Vostra Maestà, ma era mio dovere di proporlo. Allora l’imperatore si calmò di nuovo. Io: — La minima cosa che io chiedo a Vostra Maestà è un immediato rastrellamento di bombe, ecc., e i provvedimenti contro i loro detentori a termini di legge. S. M.: — Va bene; io impartirò quest’ordine al competente presidente del ConsigUo. Alla fine dell'udienza S. M., gentile come sem-