236 LUCIANO MACH INI contro-misure immediate e molto estese. L’opinione di Conrad sembrava al conte Berchtold altamente degna di essere presa in considerazione. E’ giusto riconoscere che la Germania, che aveva incoraggiato l’Austria alla guerra contro la Serbia, dal 29 luglio cercò di salvare la pace europea, ma trovò un insormontabile ostacolo nell’Austria, che voleva la guerra, e nel proprio stato maggiore clic reclamava rapide decisioni assicurando che li mobilitazione russa, ove non avesse avuto una pronta risposta, metteva in pericolo la sicurezza della Germania. 11 29 luglio l’ambasciatore tedesco a Londra riferiva a Berlino che sir Edward Grey, in una conversazione in forma privata, gli aveva dichiarato che « il governo britannico desiderava trattenere con noi, come per il passato, l’amicizia di un tempo, e potrebbe tenersi da parte finche il conflitto fosse limitato alla Serbia ed alla Russia. Ma se noi e la Francia vi eravamo implicati, la situazione muterebbe, e il governo britannico si vedrebbe costretto, in questo caso, a delle decisioni rapide. Allora non gli sarebbe più possibile rimanere lungo tempo da parte e attendere. Se la guerra scoppiava, sarebbe stata la più grande catastrofe che il mondo avesse mai visto. Era lungi dal voler fare una minaccia qualsiasi; egli aveva solamente voluto guarirmi delle mie illusioni e liberarsi egli stesso dal rimprovero di mancare di sincerità ». E’ facile immaginare l’impressione che questo telegramma produsse a Berlino dalle esasperate note marginali del Kaiser che vi stendeva in calce, il 30 luglio, un lungo commento, nel quale tra altro diceva L’Inghilterra si scopre nel momento in cui essa ritiene che noi siamo accerchiati nella caccia e