lo 1.1 I UNO MM.IIM «linando il dilemma: •> rinunciar)* alla corona o rinunciare al matrimonio con la contessa boema. Ma l'erede del trono insistette per aver l'una e l'altra comi: la corona e l'amore. L'idea che l'erede del trono dovesse sposare una semplice contessa, che per di più era stata dama «li compagnia in casa «li un suo congiunto, riempiva «li orrore Francesco Giuseppe. E su questa indignazione soffiavano con accanimento l’arciduca Federico e i non pochi nemici delIVredc del trono. Le maggiori pressioni furono fatte sull’arciduca e sulla contessa aflinchè rinunciassero al loro amore. La contessa fu costretta a promettere che avrebbe rotte le relazioni con l’arciduca e «lovette ritirarsi per qualche tempo in un convento. Ma queste contrarietà lungi «lai placare accen-«levano la resistenza e ringagliardivano nell'credn del trono il proposito di realizzare il suo sogno d'amore. L'imperatrice Elisabetta fino alla sua morte cerc«% dì aiutare i due innamorati, ma senza successo. Francesco Ferdinando si rivolse, data la origine slava «Iella contessa, allo zar affinchè appoggiasse il suo progetto: seppe indurre Guglielmo a sostenere, con una forte pressione sull'imperatore d'Austria, la sua domanda di matrimonio; ottenne per il tramite del cardinale Ledochowski la protezione di Leone XIII, il quale incaricò il segretario di Stato cardinale Rampolla, di intervenire con insistenza a Vienna in favore dell'erede «lei trono. A tutte queste pressioni ed a questi interventi che esasperavano l'imperatore, si aggiungevano le abili, assidtie preghiere della arci-«luchessa Maria Teresa, matrigna «lell’ercde del trono, che aveva accordata la sua protezione ai due innamorati. Tutte «jueste pressioni, le scenate dell'arciduca,