l.A PARTE DEl.l.’lNCHILTERRA 297 Nel pomeriggio del 30 luglio l’ambasciatore tedesco a Vienna comunicava a Berbno la risposta del governo austriaco alla proposta del governo italiano: «E’ per errore che si considera che l’accettazione degli articoli 5 e 6 della nota austriaca equivarrebbe alla sua accettazione per intero, poiché la Serbia ha fatto delle riserve su diversi altri punti. L’accettazione integrale era considerata come sufficiente finché la soluzione pacifica del conflitto tra la Serbia e la Monarchia era ancora in questione. Ora, dopo che è sorto lo stato di guerra, le condizioni dell’Austria dovrebbero, naturalmente, essere differenti ». Il governo francese non dava nessun seguito alla notizia del colloquio, comunicatagh da Roma, tra di San Giuliano e il rappresentante di Serbia. Anche Berbno non dava nessuna risposta. Le proposte conciliative trovavano ormai sordi gli animi in crescente esaltazione bellica. Che cosa poteva fare di più sir Edward Grey per assicurare il successo della proposta itaUana dato lo stato d’animo che regnava a Vienna, a Berbno, a Pietroburgo ed a Parigi? Solo in un modo l’Inghilterra avrebbe potuto pesare decisamente sui destini d’Europa e salvare la pace: dichiarando apertamente, tempestivamente che in caso di guerra essa si sarebbe schierata a fianco della Francia e della Russia. Questa dichiarazione avrebbe messo in guardia Berlino e Vienna. L’Inghilterra avrebbe potuto esercitare una decisiva pressione a Pietroburgo per indurre la Russia a non ricorrere alla mobibtazione finche duravano i negoziati ; e — come abbiamo veduto — quando la Russia mobUitò, in seguito al mutato atteggiamento della Germania ed alle pressioni tedesche su Vienna, i negoziati erano sulla buona