80 LUCIANO MtCRINI jevic, ddl’Università di Belgrado, afferma che il Diinitrievic possedeva tutte le qualità che riescono ad affascinare gli uomini. I suoi argomenti si imponevano sempre cd apparivano sempre i più convincenti; egli sapeva rappresentare come inezie le cose più illecite e come innocue le azioni più pericolose. Inoltre egli era sotto ogni aspetto un ottimo organizzatore. Egli concentrava tutto nelle sue mani; era presuntuoso e vano e non tollerava mai osservazioni da alcuno. « Nel 1903 — prosegue lo Stanoievic — fu l'organizzatore principali- della congiura contro re A-lessandro; poi nel 1911 incaricò un suo emissario di assassinare Francesco Giuseppe e l’erede del trono; nel 1914 si accordò con un comitato segreto bulgaro per far assassinare re Ferdinando di Bulgaria e più tardi organizzò l'attentato contro Francesco Ferdinando: nel 1916 tentò di far ammazzare re Costantino e poco dopo entrò in relazione col nemico e organizzò una congiura contro il principe reggente di Serbia. Alessandro. Perciò fu arrestato processato, condannato a morte e fucilato al fronte di Salonicco nel giugno del 1917 ». Al suo fianco, nel comitato centrale della « Mano nera », figuravano il comandante Yulovic, il maggiore Vota Tankossic — suoi fidatissimi esecutori — i colonnelli Milan Milanovic, La zie e Vladimir Tuzovic, il tenente colonnello Volimir Vcmic, il generale Damiano Popovic, i colonnelli Popovic, Radencovic e Bacie. Per dare un’idea della psicologia di questi ufficiali basti dire che essi non facevano mistero della partecipazione che avevano avuto nel massacro degli Obrenovic. Avevo conosciuto il generale Popovic a Durano quando egli vi era giunto alla testa delle vittoriose truppe serbe nel 1912 ed era stato nominato