f.A « M ANO NERA » R5 principe ereditario e Pasic, i quindici membri del comitato esecutivo dell'organizzazione dovessero prendere il potere, sospendere la costituzione e il regime parlamentare in Serbia c sostituirgli un regime militare per insegnare al popolo come dovesse obbedire ed essere governato. 1 membri del comitato si sbarazzavano «li cittadini serbi mediante assassinii senza istruttoria ne giudizi preliminari, si procuravano denaro con misure di violenza ed impedivano alle autorità civili di fare inchieste ». Il tribunale militare condannava a morte il colonnello Diinitrievic ed altri sei accusati. E condannava ai lavori forzati il generale Damiano Po* povic ed altri tre colonnelli. Quattro dei condannati a morte furono graziati ed ebbero la pena commutata nei lavori forzati. Ma il colonnello Diinitrievic veniva fucilato a Salonicco, assieme al Malobabic e al comandante Vulovic, il 1C giugno 1917, nell’anniversario della tragedia di Seraievo. Le dichiarazioni del governo serbo del tempo vanno accolte con cautela, ed anche le dichiarazioni del professore Stanojevic, radicale ed appartenente al partito di Pasic, vanno in notevole parte accolte con beneficio d’inventario ed in alcuni punti, come vedremo piti innanzi, appaiono inverosimili e non resistono alla luce della critica. Il processo di Salonicco, per molti aspetti ancora misterioso, ha costituito per parecchi anni una questione di politica interna serba c tuttora rimangono in Serbia non poche persone già appartenenti alla « Mano nera • o simpatizzanti con essa, che gridano all'ingiustizia e rivendicano la figura del colonnello Dimitrievic quasi come un eroe nazionale, esaltandone il patriottismo e le azioni compiute nell’interesse della grande Serbia.