220 LUCIANO MAGRINI ratore ha ordinate le misure preliminari della mobilitazione nelle circoscrizioni militari di Kiew, Odessa, di Kazan e di Mosca. Di più le città ed i governatorati di Pietroburgo e di Mosca sono dichiarati in stato d’assedio. Infine il campo di Krasnoie-Selo è tolto e le truppe sono rinviate, da questa sera, nelle loro guarnigioni normab, Alle ore otto e mezza il mio attaché militare, generale de Laguiche, è chiamato a Krasnoie-Selo per conferire col granduca Nicola Nicolaievic ed il generale Sukomlinof, ministro della guerra ». Era proprio la guerra ! (1). (1) Nell'agosto 1921, trovandomi a Ccttinic, il generale montenegrino Mitar Martinovic ed il voivoda Stevo Vukotic, fratello della regina Milena, mi raccontavano che il 26 luglio, da Pietroburgo, erano giunti telegrammi del granduca Nicola Nicolaievic e della sua consorte granduchessa Anastasia, figlia del re del Montenegro, incitanti il re Nicola a decretar subito la mobilitazione generale del suo esercito in considerazione dell'imminente guerra europea. Un pasfo consimile veniva fatto dal ministro di Russia a Cettinie. E re Nicola convocava un consiglio della Corona che decideva la mobilitazione dcU'esercito montenegrino. L'ordine di mobilitazione generale veniva pubblicato il 28 luglio in un'edizione straordinaria del Giornale Ufficiale. Non erano certo le simpatie per la Serbia che avevano ispirato questo gesto al gospodar del Montenegro. Cettinie e Belgrado si contendevano il titolo e la missione di Piemonte dei Balcani. Finché in Serbia, con gli Obrenovic, era prevalsa la politica austrofìla, le speranze del l'irredentismo slavo ai erano raccolte intorno a re Nicola, che lo zar Alessandro III aveva definito suo unico amico in Europa. Dopo la tragedia degli Obrenovic e l'avvento al trono di Pietro Karageorgevic, con un programma anti-austrìaco, l’asse delle speranze slave si era spostato e se prima i serbi guardavano fiduciosi verso Cettinie ora anche i serbi unitari del Montenegro volgevano i loro sguardi a Belgrado. Le competizioni delle due dinastie, che. benché legate da vincoli famigliari, profondamente si detestavano (Pietro Karageor-gevic aveva sposato una figlia di Nicola Petrovic) vennero esasperate dal giuoco della diplomazia austriaca interessata ad aggravare il dissidio. Negli ultimi anni le ostilità fra le