LA MOBILITAZIONE RUSSA 255 pitandovisi, ma dovevamo fare minuziosamente i nostri preparativi. L’immenso desiderio che aveva l’imperatore di evitare ad ogni costo la guerra, le cui crudeltà gli mettevano orrore, lo forzava, nella coscienza che egli aveva della sua grave responsabilità in quest’ora fatale, di ricercare tutti i mezzi possibili per evitare il pericolo che si avvicinava. Dunque, per lungo tempo, egb non consentì alla misura che, pur essendo militarmente indispensabile, poteva, egli lo comprendeva bene, precipitare la crisi in un senso indesiderabile ». Paìéologue, che deve aver avuto da Sazonof il racconto di quel drammatico colloquio, riferisce nel suo diario: «Assai pallido e la gola stretta lo zar rispose a Sazonof: — Pensate alla responsabilità che voi mi consigliate di prendere! Pensate che si tratta di inviare migliaia e migliaia di uomini alla morte! » Prosegue il memorandum russo dicendo che la intensità dei sentimenti che agitavano l’imperatore si rivelò nell’irritazione con cui interruppe il generale Tatiscief, irritazione che non gli era abituale. Il generale Tatiscief, che non prendeva parte al colloquio, disse, durante un minuto di silenzio: « Sì, è difficile di prendere una decisione ». L’imperatore rispose bruscamente e con malcontento: « Questa decisione sono io che devo prenderla » volendo con ciò metter fine all’intervento del generale nella conversazione. « Infine l’imperatore convenne che, data la situazione presente, il più pericoloso sarebbe di non prepararsi a tempo ad una guerra divenuta apparentemente inevitabile, e consentì a dar l’ordine di una mobilitazione da cominciarsi subito. Sazonof domandò il permesso di informare immediatamente per telefono il capo dello stato maggiore, ed aven-