226 LUCIANO mai;rim mura di conoscere il testo della risposta serba. Gli bastava sapere che l’ultimatum austriaco non era stato integralmente accettato; gK eventi avrebbero perciò seguito il loro corso; la risposta serba era una questione che riguardava l’Austria e pensava che l’Austria stessa gliela avrebbe comunicata. Ma Berchtold, che ignorava le note marginali di Guglielmo e che paventava un’intervento conciliativo del Kaiser, nel timore che all'ultimo momento la Germania si fosse ritratta di fronte al pericolo di una guerra europea, non comunicò la risposta della Serbia nè all'ambasciatore di Germania a Vienna, nè all’ambasciatore d’Austria-Un-gheria a Berlino. Trascorse tutto il giorno 26 senza che Berlino avesse comunicazione della risposta serba; il giorno seguente Bcthmann-Hollweg voleva finalmente aver copia di questa risposta. C’è un telegramma di Tschirschky al suo ministero degli affari esteri, consegnato all'ufficio telegrafico di Vienna il 28 luglio alle ore 1.45 del mattino, dal quale risultano i propositi di Berchtold di far pervenire il testo della risposta serba il più tardi possibile a Berlino, cioè quando non vi sarebbe stato più alcun margine di tempo per sospendere la decisione austriaca, compiuta con la dichiarazione di guerra alla Serbia. « Io ho chiesto personalmente d’urgenza — telegrafava l’ambasciatore di Germania — il testo della nota serba. Il barone Macchio mi ha fatto sapere che, dato il grande lavoro degli uffici, non era possibile eseguire rapidamente copia di una nota così lunga (erano già passati tre giorni!) ma che farebbe il possibile per trasmettermi copia della nota questa sera stessa. In questo momento — ore undici e mezzo di sera — mi giunge la nota, stampata coi commenti esplicativi del governo au-