via. L’atteggiamento di sir Edward Grey, nella settimana che precede le dichiarazioni di guerra appare disorganico e sopratutto dominato dalla preoccupazione di non compromettere in nessun modo l’Inghilterra. Il ministro inglese degli esteri, soverchiamente lento e cauto nella sua azione, ci appare come un uomo di scarsa comprensione, che si trae in disparte e per non compromettere troppo l'Inghilterra lascia, lui pacifista, compromettere la pace e rendere inevitabile quella conflagrazione europea nella quale ritiene che dovrà pur prendere parte anche l’Inghilterra. Forse sir Edward Grey sperava di evitare la guerra se il 26 luglio — come scrive nelle sue ‘ Memorie » — non riteneva la situazione ancora abbastanza critica e abbandonava Londra per la vacanza domenicale. Forse il 28 prestava soverchia fiducia al telegramma che gli inviava l’ambasciatore inglese a Berlino, che lo informava che nella capitale tedesca molti, e fra essi l’ambasciatore d’Austria, assicuravano che una guerra generale fosse poco probabile poiché la Russia non voleva la guerra e non era in grado di farla. Ma sir Edward Grey doveva avere ben altre informazioni da Pietroburgo. Fin dal primo momento della crisi, il 24 luglio 1914, Buchanan aveva telegrafato a Grey che la Francia era fermamente risoluta a sostenere militarmente la Russia nelle sue divergenze con l'Austria, divergenze che secondo Sazonof indubbiamente facevano parte del grande problema europeo. Il giorno seguente sir Eyre Crowe, sottosegretario aggiunto al Foreign Office, impressionato di questa notizia, in un suo rapporto scriveva : t È passato U momento in cui sarebbe stato possibile