144 LUCIANO MACRfNl parlando per un’ora di tutto: della minaccia russa, della tensione austro-serba, della Romania, del-l’atteggiamento dell’Inghilterra, del proprio buon appetito, dei progetti estivi di caccia al cervo e pronunciando anche parole di compianto per la morte del generale Pollio, capo dello Stato Maggiore italiano: « Tutto muore intorno a me, è troppo triste ! » aveva detto. Tre giorni dopo, ricevendo Conrad, che fino alla vigilia dell'attentato era stato assieme a Francesco Ferdinando, non si affrettava a chiedergli notizie dell’attentato. E solo alla fine dell’udienza — dopo che aveva espresse parole di dolore per la morte del barone Leithner, esclamando: «Tutto muore intorno a me, io solo non posso morire! » — Conrad rilevava, trattando degli avvenimenti di Bosnia che Potiorek non aveva perduto nulla nella considerazione dell'imperatore. « L'imperatore — riferisce Conrad — mi chiese notizie sulle manovre svoltesi in Bosnia ed io gli dissi che ero andato là con una certa inquietudine, poiché non mi sembravano esclusi rinnovati conflitti con l'arciduca ereditario. Ma l'arciduca mi era venuto incontro con la maggiore gentilezza ed i nostri rapporti erano stati privi di attriti e molto buoni. Imperatore: — Sì, nell'ultimo tempo si era cambiato in meglio. Ha avuto presentimenti? Io mi faccio dei rimproveri. Egli mi aveva chiesto se non sarebbe stato meglio evitare il viaggio. Conrad: — Vostri» Maestà non può farsi dei rimproveri. Imperatore: — Mi aveva detto che temeva il caldo. Conrad: — Certo non sopportava il gran caldo a. Non vi sono che queste battute che riguardino Francesco Ferdinando nella luuga e precisa relazione di Conrad del suo colloquio con l'imperatore !