COMUD ( U CVUU m'k'tin • OHÌ »0 l.'lTMJA 30 uomini ni ritrovavano in perfetta armonia di vedute. Ed i memoriali di Conrad per la guerra preventiva contro l'Italia dovevano rispecchiare anche le idee di Francesco Ferdinando. Dopo il grave dissenso con Conrad del 1909, quando, fra l'altro, l'arciduca si era dichiarato avverso alla guerra contro la Serbia, i due uomini si erano ri-conciliati. e l’erede del trono aveva restituita la sua fiducia al rapo dello stato maggiore, in una corra in automobile fatta insieme a lui sull'alto* piano di Lavarono. I loro discorsi Mille relazioni della Monarchia con l'Italia concordavano; i loro piani si identificavano; avevano di fronte l'Italia, rielaboravano progetti d'invasione c a Conrad non era difficile convincere l'arciduca della necessità di nuovi armamenti ai confini del Trentino. « Più di ogni altro stato del mondo odiò l’Italia — scrive il Glaisc-Horstenau nella sua biografia dclParriduca — che considerava, allo »tesso modo del capo dello stato maggiore, il nemico ereditario.... Sorrideva con rabbia alle dirhiarazioni di amicizia che giungevano dal Quirinale. L'idea di trovarsi col re \ ittorio Emanuele, in occasione delle manovre imperiali tedesche, pesò sulle ultime settimane della sua vita come un incubo. L'Italia era Punico paese verso il quale pensava di tempo in ten»|M> ad una guerra che considerava perfino attraente ». Il Sosn>>*ki ri dice che l'arciduca Francesco Ferdinando non voleva la « guerra preventiva » proposta da Conrad ma avrebbe fatta la guerra solo se questa fosse stata inevitabile. Ed inevitabile egli la riteneva e su questa inevitabilità faceva assegnamento. Il So«noski aggiunge che se l'Italia fosse stata vinta l'arciduca ereditarie» « avrebbe tentato di far rifiorire il governo del papa non