84 LUCIANO MAGRINI l’allontanamento dei membri del governo da Belgrado. « La guerra con l’Austria-Ungheria, proseguiva il comunicato, impedì la realizzazione di questo piano, ma durante la guerra e specialmente durante la ritirata serba, la propaganda segreta ricominciò nell’esercito con lo scopo di diffondere la convinzione che la politica seguita dal principe ereditario e dal governo era cattiva e che le sofferenze subite dal paese erano dovute unicamente al fatto che i successi dell'esercito serbo non erano stati utilizzati. Però, quantunque la situazione dell’esercito, stanco e senza provvisioni, fosse disperata, tutti i tentativi di suscitare disordini e ribellioni si infransero contro il suo patriottismo. « I membri del Comitato, e particolarmente il colonnello Dimitrievic (che allora esercitava le funzioni di vice capo dello stato maggiore) ed il comandante Vulovic, suo cieco complice, ricevevano volontari influenti, esponendo ad essi la spaventevole situazione della Serbia, rendendone responsabile la politica del governo reale ed il principe ereditario che si rendeva solidale con questa politica. E sostenevano, come rimedio, l’allontanamento con la forza del principe ereditario, e del presidente del consiglio Pasic, ciecamente legati alle potenze dell'Intesa. Al dibattimento risultò che alcuni di questi volontari rifiutarono di commettere l’attentato, altri fuggirono, uno fu ucciso misteriosamente per essersi lamentato dinanzi ai suoi compagni di essere insistentemente spinto a commetterlo. Finalmente se ne assunse l’incarico Malobabic, ma fortunatamente 1’ attentato, commesso il 29 agosto, fallì. « 11 dibattimento accertò pure che il piano dell'organizzazione era che, una volta allontanato il